NEPAL - Kathmandu

In Viaggio con il Fotografo. La Valle di Kathmandu e gli scenari himalayani

  • Volo + Tour , Viaggi Fotografici
  • 10 giorni / 8 notti
  • Come da Programma

Un affascinante itinerario fotografico nel cuore storico di Katmandu, attraverso pagode, templi, vicoli e piazze medioevali di grande rilievo artistico: la Dubar Square e la casa della Kumari, la dea vivente della città. Lo stupa bianco di Swayambhunath. Pashupatinath il più importante tempio hindu del Nepal sulle rive del sacro fiume Bagmati e il grande stupa di Bodhnath. Nella Valle di Katmandu il tempio di Dakshinkali consacrato alla feroce dea Kali e Il pittoresco villaggio Newari di Kirtipur. Patan la splendida città gemella di Katmandu. Poi viaggiando a est si raggiunge Pokhara con il suo lago color smeraldo, dove si riflettono i picchi dei monti innevati. Un viaggio di due giorni attraverso dell’Himalaya, nel cuore dell’Annapurna, fino a raggiungere la valle del Mustang: i villaggi di Jomosom, Kagbeni, Jarkot e Muktinath immersi in uno scenario mozzafiato. Ultima meta la città medievale di Bhaktapur con le sue viuzze acciottolate, Pottery Square la piazza dei vasai e le mille attività tradizionali che trasformano questa città in un vero museo all’aperto. Nella valle lo splendido tempio di Chungu Narayan patrimonio dell’Unesco e, arroccato in cima a un colle, il monastero buddhista-tibetano di Namobuddha.

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Dettagli

Cos'è un Viaggio Fotografico
“In viaggio con il fotografo”, proposto da Evolution Travel Ltd in collaborazione con il fotografo Roberto Farina, sono itinerari selezionati e costruiti specificatamente per combinare, in un rapporto estremamente sensibile, la passione per la fotografia e il piacere dei viaggi. Percorsi che intendono esplorare Paesi lontani proponendo un’immagine del mondo in cui esista un esplicito valore aggiunto: l’aspetto estetico, culturale e sociale.
Percorsi lontani dalla filosofia massificata dei viaggi di gruppo. “In viaggio con il fotografo” è un pacchetto indirizzato a soddisfare le esigenze di un limitato gruppo di partecipanti che tende ad arricchirsi d’interesse con incontri casuali di genti e personaggi imprevisti al margine di luoghi di rara bellezza.


Attrezzatura fotografica coonsigliata
Al viaggio in Nepal può partecipare chiunque, non è richiesta nessuna conoscenza specifica nel settore fotografico.  Si consiglia comunque un corpo macchina reflex digitale e un corredo minimo di obiettivi dal grandangolo al medio tele (chi già possiede un’ottica 50 mm fissa ne scoprirà l’estrema versatilità durante il viaggio, semplicemente perfetta). Schede di memoria, chiavetta usb, adattatori per pc o tablet (consigliati per visionare le foto), batterie di scorta, caricabatterie e un adattatore universale per presa di corrente. Un treppiede robusto sarà sufficiente a completare l’equipaggiamento fotografico di base e uno zaino per contenere il tutto. In conclusione attenzione al peso dello zaino. Un equipaggiamento professionale pesante non si traduce automaticamente in foto migliori, le ottiche devono essere poche e leggere e che comprendano gli intervalli focali adatti allo scopo del viaggio.


PROGRAMMA DI VIAGGIO


1° GIORNO Italia/Nepal

Ritrovo all’aeroporto di Roma/Milano con il nostro fotografo, presentazione dei partecipanti al viaggio e partenza con volo intercontinentale per Katmandu. Pasti e pernottamento a bordo.


2° GIORNO Katmandu: Thamel e Durbar square/Patan/ Swayambhunath

All’arrivo in Nepal all’aeroporto Tribhuvan di Katmandu, disbrigo delle formalità d’ingresso e incontro con la guida locale. Trasferimento in hotel e tempo a disposizione per prepararci per la prima visita di Katmandu. Inizieremo la visita partendo dal turistico e affollato quartiere di Thamel. Seguiremo un percorso a piedi attraverso il suo cuore storico, tra le viuzze della città vecchia, dove ci sono gli edifici e gli scorci più spettacolari di Katmandu. Fotograferemo lo stupa di Kathesimbhu al centro di un’antica piazza. proseguiremo per Asan Tole un tempo inizio della pista carovaniera per il Tibet e oggi coloratissimo snodo commerciale dove si vende un po’ di tutto. Faremo tappa al tempio Di Seto Machendranath per raggiungere infine la bellissima Durbar Sqare, con i suoi grandi templi e la casa della Kumari, la dea bambina, incarnazione vivente della Dea Durga. Katmandu è un vero museo a cielo aperto; tra i templi, i monasteri, le statue, i mercati tradizionali, le viuzze (tole), i cortili (bahal) e gli incroci (chow) brulicanti di genti che offrono un punto di vista decisamente emozionante prenderemo il tempo necessario per scoprire, capire e fotografare la vitalità e lo spirito di questa città. Dopo la pausa per il pranzo, proseguiremo per Patan . Città spesso indicata come Laliput “città della bellezza” separata da Katmandu soltanto dal fiume Bagmati. La Durbar Square, la piazza centrale, è disseminata di templi e la concentrazione per metro quadro di edifici sacri è maggiore che nelle piazze di Kathmandu. Il cuore dell’antica Patan è rimasto intatto e si trova una complessa rete di cortili, vicoli e piazze tutti da esplorare. Possiamo compiere un percorso casuale o seguire un itinerario segnalato. Comunque sia l’antica Laliput si offre con la sua spettacolare Durbar Square, il Tempio d’Oro, il Tempio dei Mille Buddha e di Mahabouddha, il monastero di Uku Bahal, il Tempio di Kumbeshwar detto dei “cinque tetti”. E’ la più straordinaria rassegna di architettura newari di tutto il nepal.  Nel tardo pomeriggio proseguiremo per il tempio buddhista di Swayambhunat, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Lo stupa bianco sormontato da una guglia d’orata su cui sono stati dipinti gli occhi del Buddha sorge in cima a un’altura che domina la città da cui è possibile scattare qualche superba veduta della valle di Katmandu. Al tramonto potremo assistere e fotografare i rituali di preghiera dei fedeli che camminano intorno allo stupa (rigorosamente in senso orario) facendo girare i mulini di preghiera. 
Rientro in hotel, cena e pernottamento come da promma.


3° GIORNO Dakshinkali / Kirtipur / Boudhanath /Katmandu


Dopo colazione ci metteremo in viaggio per il tempio di Dakshinkali un complesso religioso situato in una stretta valle a sud ovest di Katmandu. La strada, lungo cui scorre come in un documentario la vita nepalese, segue il corso del sacro fiume Bagmati prima di giungere al tempio dedicato alla sanguinaria dea Kali (moglie di Shiva). Potremo assistere al rito dei fedeli nepalesi che si recano al tempio per rendere omaggio alla dea e, occasionalmente, per soddisfare la sua sete di sangue, sacrificando gli animali (maschi) che sono uccisi senza troppe cerimonie, per finire sulle braci ardenti di un barbecue per una grigliata. Un luogo fuori dal comune, comunque affascinante, ricco di energia dove è possibile mettere alla prova il proprio talento fotografico.
In tarda mattinata ritorno a Katmandu. Lungo la strada faremo una piccola deviazione per una sosta al villaggio di Kirtipur. Visiteremo il tempio indù di Bagh Bhairab e seguendo una breve passeggiata tra le stradine acciottolate dell’antico centro abitato potremo ambientare alcuni scatti del reportage di viaggio.
Proseguiremo per Katmandu e lo splendido stupa (buddhista-tibetano) di Boudhanath. Il più grande del Nepal, ( e forse dell’Asia) costruito probabilmente poco dopo il 600 d.c. per raccogliere e conservare le reliquie sacre, rappresenta una struttura simbolica del credo buddhista. Lo stupa pullula di monaci e raccoglie attorno a se un’attiva e fiorente popolazione di esuli tibetani. Un luogo davvero unico permeato da una grande spiritualità e una magica energia; è quasi impossibile non rimanere affascinati. Nel 1993 Bernardo Bertolucci ambientò qui alcune scene del film “il piccolo Buddha”, interpretato da Keanu Reeves. Nella splendida piazza che cinge il tempio, ci sono miriadi di negozietti di artigianato tibetano di ottima fattura e nei dintorni bellissimi monasteri ricchi di fascino dov’è possibile assistere ai riti religiosi. Visiteremo i Gompa più suggestivi comportandoci in modo discreto, chiedendo il permesso per scattare le nostre fotografie. Lasciare una piccola offerta è doveroso dal momento che vivono di beneficenza.
Nel pomeriggio tempo libero per rilassarsi o per approfondire la visita della città vecchia di Katmandu, per fare shopping e dare un’occhiata ai tanti negozi di articoli per il trekking. Chi lo desidera può tornare insieme con me a Boudahanath nel tardo pomeriggio quando le comitive dei turisti se ne vanno e il luogo torna ad essere una tipica comunità tibetana; il tramonto è il momento migliore per la fotografia, quando i fedeli accendono i lumini di “burro” e nel giro rituale dello stupa (rigorosamente in senso orario) fanno mulinare le ruote di preghiera bisbigliando il celebre mantra Om Mani Padme Hum.
Rientro in hotel, cena libera e pernottamento come da programma.


4° GIORNO Katmandu / Phokara (210 km. circa)


Dopo la colazione partenza di buon mattino per lasciare Katmandu e viaggiare verso ovest fino a raggiungere Pokhara (884 metri s.l.m).
Allontanandosi dalla capitale, la Strada Prithvi Hightway si snoda verso ovest seguendo il corso del fiume Trisuli che scorre impetuoso dalle cime himalayane sul fondo di profonde gole rocciose. Attraverseremo piccoli villaggi rurali immersi in scenari bellissimi con ripide colline e verdissime risaie terrazzate. Ci fermeremo di volta in volta per ammirare e fotografare i luoghi più scenografici. Osserveremo gli splendidi scorci sull’Himalaya, facendo sosta ai margini del Trisuli dove i lunghi ponti tibetani attraversano il fiume spumeggiante.
Sosta lungo la strada per il pranzo e proseguimento per Pokhara dove arriveremo nel primo pomeriggio; trasferimento in albergo e tempo a disposizione per visitare la città, famosa per la sua bellezza naturale e la sua posizione sul lago phewa tal dove il massiccio dell’Annapurna si riflesse nelle sue placide acquee.
Con la luce del tramonto visiteremo la Pagoda della Pace nel Mondo, che dalla cima di una boscosa collina offre un panorama straordinario sulla città e un colpo d’occhio spettacolare sull’Himalaya.
Rientro a Pokhara per la cena; in uno dei ristorantini in riva al lago che possiedono un’atmosfera rilassata e tranquilla potremo mangiare insieme godendoci un meritato riposo, gustare un’autentica cena nepalese, commentare la giornata e introdurre il programma del giorno seguente.
Pernottamento come da programma.


5° GIORNO Pokhara / Sarangkot / Tatopani (98 km circa)


Sveglia all’alba e trasferimento in Jeep a Sarangkot (1.600 metri) per assistere al sorgere del sole sulla catena dell’Himalaya. In questo magnifico punto panoramico dominano armonie, forme e colori che offrono uno spettacolo unico ed emozionante quando la sottile luce dell’alba avvolge il massiccio dell’Annapurna e le vette innevate degli 8.000 m.
Proseguimento del viaggio e sosta lungo la strada per la colazione.
Sosta nel villaggio di Beni per il pranzo e proseguimento per Tatopani dove arriveremo nel pomeriggio. Attraverso scenari bellissimi, seguendo il corso impetuoso del fiume Kali Gandaki, faremo continue esperienze: incontri con genti straordinarie che rendono straordinari i luoghi della valle. I nuovi profili dell’Himalaya. Le nuove valli e le cascate. E ancora nuove genti, diverse per cultura e stile di vita: abitudini curiose e tradizioni insolite che rendono il traguardo, il viaggio stesso, e viaggiare diventa più bello che arrivare. Ci fermeremo di volta in volta a fotografare i luoghi più interessanti e colorati che incontreremo senza dimenticare di regalare un sorriso prima di scattare una foto.
Arrivo a Tatopani (il cui nome significa acqua calda) e sistemazione in hotel.
Prima di cena chi desidera potrà rilassarsi facendo un bagno caldo nelle vasche delle sorgenti termali (l’acqua sgorga caldissima a una temperatura di 60°) lungo le rive del Kali Gandaki.
Cena in hotel e pernottamento come da programma


6° GIORNO Tatopani / Jomosom (62 km. circa)


Colazione in hotel e partenza per Jomosom dove arriveremo nel primo pomeriggio.
Prima di partire scatteremo qualche bella immagine del maestoso Nalgiri South (6.839 m.) che con il suo picco innevato si erge tra la stretta Valle del Kali Gandaki. Il mattino è il momento migliore per osservare lo spettacolo dei primi raggi di sole che colpiscono e accendono d’oro la cima innevata del monte.
Trascorreremo la mattina viaggiando in questo splendido scenario dell’Annapurna Conservation Area che comprende alcune delle vette più alte del mondo. Dietro ogni tornante ci attendono scorci spettacolari e la strada, anche se poco confortevole, più che mai rappresenta un ideale osservatorio sull’ambiente e sulla cultura himalayana.
Attraverseremo il villaggio di Ghasa e Lete e faremo sosta a Kalopani per ammirare e fotografare il paesaggio intorno al massiccio del Nilgiri.
Pranzo lungo la strada e proseguimento per Jomosom, porta d’ingresso del piccolo regno del Mustang, aperto al turismo solo dal 1992 e conosciuto come l’ultimo Tibet, perché i suoi villaggi mantengono il fascino e l’isolamento dell’antica cultura tibetana.
Sistemazione in hotel e tempo a disposizione per riposare. Chi desidera potrà fare insieme con me una passeggiata tra le case della vecchia Jomosom attraversando il ponte tibetano oltre il fiume Kali Gandaki.
Cena libera e pernottamento come da programma.


7° GIORNO Jomoson / Kagbeni/ Jarkot/ Muktinath/ Jomosom


Prima colazione in hotel e partenza di buon mattino per l’Upper Mustang una tra le mete più particolari e poco conosciute del mondo, annessa al Tibet in passato e oggi parte del Nepal. Esploreremo i villaggi Manang, i monasteri buddhisti, i templi hidhù e la scenografica valle del fiume Kali Gandaki.
Lasciando Jomosom il paesaggio diviene maestoso e la vista spazia sulla desolata e spettacolare vallata del fiume Kali Gandaki, tumultuoso durante la stagione dei monsoni quando le piogge si aggiungono allo scioglimento delle nevi. Ci fermeremo lungo la strada nei punti più scenografici, dove, complice la luce cristallina di queste altitudini (siamo a 2.800 m. circa) si possono scattare spettacolari landscape..
Proseguiremo per Kagbeni un antico villaggio costruito su uno sperone roccioso lungo il fiume che ha sempre costituito l’asse portante della vita del villaggio e della valle, su cui gli abitanti contano per le attività quotidiane. Esploreremo gli stretti vicoli acciottolati, le antiche abitazioni, le botteghe artigianali e l’affascinante monastero buddhista-tibetano Kag Chode Thupten Samphel Ling.
Lasciando Kagbeni la strada s’inerpica verso Muktinath, importante meta di pellegrinaggio per buddhisti e hindù, molto frequentata dai sadhu (i santi mendicanti), provenienti addirittura dalle lontane regioni dell’India e a piedi raggiungono il sacro tempio. Non disponendo di un tempo “infinito” per noi sarà più semplice e breve perché arriveremo al villaggio comodamente in jeep, e con una breve camminata arriveremo alle porte del tempio che domina dall’alto il villaggio. Il tempio occupa una vasta superficie lungo il crinale di una montagna, in cui gompa buddhisthi e templi hidhù sono sparsi tra gli alberi di un bosco. Nel piccolo tempio di Jwalamai (dea del fuoco) potremo vedere il celebre “fuoco perenne di Muktinath” in cui arde una fiamma perenne proveniente da una sorgente di gas naturale, che insieme alle sorgenti d’acqua trasmette al luogo un profondo valore religioso.
Proseguiremo per il caratteristico villaggio di Jarkot, immerso in un fantastico scenario trans himalayano cui fanno da guardia i totem animisti. Con una lenta camminata esploreremo il villaggio fino all’antico gompa color ocra che domina la valle. Se il tempo lo consente, faremo una breve deviazione per il villaggio tradizionale di Purang.
Nel rientro a Jomosom ci fermeremo ancora nella valle del Mustang: uno dei luoghi più intriganti per osservare un tramonto pieno di magia. Quando il sole calante accende di rosso fuoco il cielo e fa risaltare i picchi innevati e le sagome scure dei pendii dei monti.
Cena libera e pernottamento come da programma.
Per chi è appassionato di fotografia notturna, Jomosom offre scorci bellissimi sull’Himalaya. Chi è munito di treppiede potrà unirsi a me per sfruttare appieno le potenzialità del crepuscolo (un’ora prima e un’ora dopo il tramonto) e scattare splendide immagini che gestiremo durante il processo di post-produzione al rientro in Italia.


8° GIORNO Jomosom / Phokara (volo sull’Himalaya) / Baktaphur


Sveglia di buon mattino e dopo colazione trasferimento all’aeroporto di Jomosom dove ci attende il volo per Pokhara e in seguito per Katmandu.
Il viaggio dura solo venti minuti ma voleremo in uno scenario naturale tra i più belli del pianeta: in volo sull’Himalaya potremo distinguere le cime innevate del massiccio dell’Annapurna, i fiumi e i villaggi bucolici nelle valli in una cornice di assoluta bellezza.
Volo successivo per Katmandu dove all’arrivo ci attenderà il nostro autista con il mezzo privato che avevamo lasciato a Pokhara.
Trasferimento in hotel a Baktaphur dove incontreremo Francesco, un amico italiano che ha fatto del Nepal la sua prima casa, costruendo un armonioso albergo in cima a una collina, in posizione dominante sulla città e vista sull’Himalaya. Saremo suoi ospiti, e ci sentiremo per un po’ in famiglia approfittando dei suoi genuini consigli per visitare la splendida città di Bakthapur e soprattutto per gustare l’ottima cucina italiana della casa (provare per credere: eccellente la lasagna col ragù di bufalo).
Tempo disposizione per riposare e pranzo nel giardino dell’hotel.
Nel pomeriggio visita di Bakthapur “città dei devoti”. Capitale dell’intera vallata dal XIV al XVI secolo. Bhaktapur è principalmente una città pedonale, affascinante da girare a piedi e camminare diventa un vero piacere rispetto alla più caotica Katmandu. Semplicemente “gironzolando” sarà davvero interessante osservare i rituali quotidiani immutati nel tempo: i cereali a essiccare al sole, i vasai al lavoro, i bambini che giocano, le donne impegnate a pestare granaglie e affascinanti negozi. A Bhaktpur c’è moltissimo da vedere, ma ciò che più incanta è l’atmosfera medioevale della città. Visiteremo la Durbar Sqare e il bellissimo tempio di Nyatapola articolato su cinque piani che svettano sulla città. Proseguiremo per Potter’s Sqare (piazza dei vasai) dove la ceramica è l’attività dominante e migliaia di vasi fanno bella mostra messi ad sciugare al sole. Inutile dire che la bellissima città baktaphur fa la “felicità dei fotografi” e dei turisti più in generale.
Rientro in hotel e cena libera e pernottamento.
Dopo cena, chi desidera, potrà scendere in città con me per una visita serale, per scattare suggestive fotografie e godere della quiete assoluta che regna tra le stradine del centro storico.


9° GIORNO Bhaktapur / Pashupatinath / Chungu Narayan / Monastero di Namobuddha/ Bhaktapur


Dopo colazione, trasferimento nella vicina Katmandu per la visita al tempio di Pashupatinath luogo di culto più importante del Nepal adagiato tra le sponde del sacro fiume Bagmati. Il pittoresco tempio, il cui nucleo originario risale al VI sec. d.C, è consacrato al dio Pashupati, signore degli animali e manifestazione di Shiva. È l’equivalente nepalese di Varanasi, la città indiana lungo le rive del sacro Gange, e nei suoi ghat lungo il fiume sono molti i nepalesi che qui scelgono d’essere cremati.
Proseguimento per Changu Narayan dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. Situato in cima a una collina a circa 7 km. da Bhaktapur il complesso , benché poco frequentato dai turisti, possiede templi riccamente scolpiti di grande valore storico e artistico: il tempio dedicato a Vishnu, i garuda del X secolo, leoni in pietra e le travi portanti sono straordinariamente interessanti.
Pranzo e proseguimento per Namobuddha importante luogo di pellegrinaggio budhista: la leggenda narra del Buddha che, nelle vesti di un principe in una vita precedente, si offrì in pasto, in un gesto di estrema compassione, a una femmina di tigre per sfamare i suoi cuccioli. Di là dell’episodio, Namobuddha, o meglio lo splendido Monastero di Thrangu Tashi Yangtse con i suoi tetti ricurvi dorati, sorge in cima a una collina con splendide vedute sull’Himalaya, e fa parte di un complesso di templi legati al buddhismo tibetano. È sede di 250 monaci incentrati sullo studio della filosofia buddhista e della meditazione oltre a possedere una clinica di medicina tibetana. Nella sala del tempio principale, con 36 pilastri che racchiudono ognuno un bronzo dorato del Buddha e decorata con tantra e mandala, è possibile assistere ai riti religiosi che prevedono la recitazione dei testi sacri e canti accompagnati dal suono dei tamburi e cembali. Un’esperienza straordinaria, durante la quale è servito tè e biscotti a tutti i presenti (turisti compresi).
Rientro in hotel a Bhaktapur. Cena in hotel e brindisi di fine viaggio.
Pernottamento come da programma.


10° GIORNO Trasferimento in aeroporto e volo di ritorno in Italia
Di buon mattino trasferimento all’aeroporto Tribhuvan di Katmandu e volo di rientro per Italia. 


Nota Bene
L’itinerario è studiato nei minimi dettagli e faremo di tutto per rispettarlo. Tuttavia, per eventi atmosferici o altri imprevisti, il programma potrebbe subire variazioni o cancellazioni di visite o escursioni a discrezione dell’accompagnatore o organizzatore, pur mantenendo inalterato il livello dei servizi e la peculiarità del viaggio.

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Date e prezzi
Prezzo
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Incluso/Escluso

I prezzi s'intendono a persona con sistemazione in camera doppia.
Min partecipanti


La quota comprende
- Volo di linea per raggiungere in Nepal da Roma/Milano
- Automezzo privato a disposizione per la durata del tour
- Sistemazione in alberghi di categoria Standard
- Trattamento di pernottamento e prima colazione
- Assistenza di fotografo professionista per l'intero tour


La quota non comprende
- Tasse aeroportuali circa € 390 (da riconfermare in fase di prenotazione)
- Quota iscrizione e assicurazione medico/bagaglio/annullamento € 95,00
- Visto di entrata in Nepal da pagare in loco
- Extra, bevande, mance e quanto non espressamente indicato alla voce "La quota comprende"

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Appunti di Viaggio

A proposito del Viaggio Fotografico
Tutti voi che abbinate la fotografia di viaggio a una sete di conoscenze di luoghi, di genti, di religioni e problematiche sociali varie, siete parte di una traslazione del vostro essere, forma in cui l’oggetto “macchina fotografia” diviene una naturale estensione del proprio sguardo. Se ne ricava che la complessità di ogni singola visione deve essere per necessità composta e tradotta nella qualità dei toni di una stampa in bianco e nero o nell’equilibrio cromatico di una fotografia a colori. ?E la prova estetica cui si è chiamati non è puramente finalizzata alla meta delle coordinate geografiche (almeno così vuole la saggezza del fotografo viaggiatore). Ogni sorriso, ogni gesto, ogni albero o muro sbrecciato è una dimensioni dell’anima del viaggio. E l’intuizione che l’istante dello scatto sia da conservarsi come eterno in un momento mai più ripetibile è la consapevolezza di una soluzione visiva che tende a sfuggirci.


Chi può partecipare al Viaggio
Al viaggio può partecipare chiunque, non è richiesta nessuna conoscenza specifica nel settore della fotografia. Benvenuti anche coloro che nella fotografia hanno cominciato a muovere i primi passi perché potranno avvalersi dei momenti formativi con spiegazioni teoriche e tecniche sul campo e al momento dello scatto. I fotografi amatori ed evoluti possono muoversi in piena autonomia secondo le proprie conoscenze o attraverso una posizione logica delle sequenze ascoltare i consigli del fotografo. Chi invece è un appassionato di viaggi e intende soltanto essere accompagnatore potrà seguire le spiegazioni delle nostre guide/interpreti (in italiano) e formulare le opportune riflessioni sulle realtà culturali, storiche e geografiche, valutando nuove idee e punti di vista.


Suggerimenti per gli amatori evoluti
Attenzione al peso dello zaino. Un equipaggiamento professionale pesante non si traduce automaticamente in foto migliori, le ottiche devono essere poche e leggere e che comprendano gli intervalli focali adatti allo scopo del viaggio.


A  proposito della Fotografia
La fotografia è esempio di espressione artistica come lo è la scultura e la pittura da cui essa deriva ed ogni fotografo evoluto o in erba che sia, usa un criterio estetico personale per far conoscere agli altri un determinato luogo geografico o gli aspetti culturali di una realtà significativamente diversa dalla nostra.
Il mondo è un’inesauribile fonte d’ispirazione visiva, e il fotografo si trova in balia di ciò che l’occhio sceglie di vedere in rapporto al continuo coinvolgimento emotivo dell’ambiente circostante. Ciò a riguardo l’esercizio fotografico attraverso il colore o il bianco & nero è una sintesi di un lavoro appassionato e divertente, tutt’altro che sottoposto ad un obbligo intellettuale. Insomma nessuno in questo viaggio giudicherà nessuno e come fotografo libero dagli schemi non derubo la volontà di esercitare il diritto all’ozio e a non fotografare affatto. Anzi benvenuti anche coloro che nella fotografia hanno cominciato a muovere i primi passi. Non è dunque una provocazione sostenere che non occorre affatto tornare a casa con un formidabile catalogo d’immagini, ma provare invece il bisogno di conoscere il Pianeta e al modo in cui esso si esprime. Henri Cartier Bresson (grande fotografo giramondo) sosteneva in un’intervista che “per essere un buon fotografo bisogna avere cultura…”. Io aggiungo con leggerezza e ironia che sono sufficienti buone scarpe, molta pazienza e un pizzico di fortuna.
Della fotografia di viaggio in molti mi chiedono quando e perché un’immagine può ritenersi valida da poter essere esposta. Mi limito a chiarire il concetto che quando un’ immagine è composta con molta cura non ha bisogno di un testo esplicativo, semplicemente rafforza il suo stile nel solo titolo didascalico. Allora si può senza dubbio affermare che è una fotografia da esporre. Noterete che l’attento osservatore sente il bisogno di soffermarsi davanti allo scatto, di porsi domande e prova una silenziosa riconoscenza per quel lavoro eterno che vive di intense emozioni, seppur “congelato in un istante”. Avrebbe voluto essere lì, invisibile. Avrebbe voluto condividerne ogni aspetto significativo di quell’attimo di eternità: il gioco delle linee, i colori, la luce o gli odori e i rumori. Percezioni. Ma rimane pur sempre spettatore e mai protagonista. 


Nella fotografia siate umili e “cestinate molto” … BUON VIAGGIO !
Roberto Farina


Excursus professionale
Roberto Farina è nato a Roma nel 1965. Ha cominciato a interessarsi di fotografia dal 1985. Attratto dall’atteggiamento dei grandi fotografi umanisti del XX secolo e dal bianco e nero che da essi deriva, dedica lunghe sedute alla camera oscura dove cura personalmente suoi scatti. Viaggiando per il mondo, si appassiona al paesaggio, alla descrizione dell’ambiente, alla narrazione fotografica, al ritratto, trovando in quest’ultimo il riconoscimento della personalità immediata attraverso il fatto umano. Nel passaggio dal bianco e nero al colore ha avvertito maggiormente l’esigenza del controllo di ogni fase operativa. La nitidezza e il dettaglio che tendono a qualificare le sue stampe rimangono un’esigenza indiscutibile che si esprimono in modo nuovo con le tecnologie dell’era digitale. E alla concezione che la fotografia sia un mezzo di conoscenza lega il contenuto dell’immagine al profondo rapporto che si stabilisce con la luce. 


Roberto Farina attualmente lavora e vive a Roma alternando lavori di committenza fotografica ad una personale produzione di ricerca che lo conduce in giro per il mondo. “ I luoghi, le persone e le cose mi interessano molto e cerco sempre di tradurle in una intensa espressione visiva ”. E’ questo che piace rispondere a chi gli chiede dei suoi scatti.


Lavori più significativi:
Deserti ”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Giardini di Pietra “ Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma 2003
Birmania, tra misticismo e realtà “ Galleria Sumbaya, Roma 2002
Himba, Rossi d’Africa” Artisti per l’Africa, Sala Uno. Patrocinio comune di Roma 2004
Laos, un milione di elefanti” Galleria Sumbaya, Roma 2006
Alcune fotografie sono state pubblicate per:
PEN rivista giapponese, mensile di tendenza, foto, design. 2003
AD, mensile di Architettura. 2005
Il Sole 24 Ore. Quotidiano di economia. Ottobre 2005
Ville e Casali. Maggio 2006

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